mercoledì 13 giugno 2012
Intervista al presidente Scardina realizzata da Piero Badame
1. Ciao Riccardo e grazie per il tempo che mi stai dedicando. E allora, dopo un po’ di anni si è interrotto il rapporto di collaborazione con Marco Mineo; come hai vissuto la sua decisione di dimettersi?
La scelta di abbandonare il progetto Sant’Isidoro da parte di Marco mi ha spiazzato. Alla fine della scorsa stagione tecnici e giocatori hanno espresso quello che per loro potevano rappresentare delle migliorie rispetto alla stagione sportiva trascorsa e le maggiori criticità rilevate. Questo anno la società ha soddisfatto tutte le richieste giunte dallo staff tecnico e dai giocatori, non facendo mancare nulla di ciò che era stato promesso. Dunque, mi è dispiaciuto che abbia dichiarato di avere in testa di cambiare aria da un anno.
2. Chi sarà il nuovo tecnico del S. Isidoro e quale progetto vorreste con lui portare avanti?
Con l’uscita di scena di Marco, il progetto Sant’Isidoro cambia nella forma ma non nella sostanza. Mi spiego meglio. Il progetto è fondato sull’impiego di un gruppo di giovani a costo zero per raggiungere, anno dopo anno, un risultato migliore rispetto al precedente. Da quando il Sant’Isidoro è nato (2004,ndr) fino alla stagione 2010/2011 i risultati sono sempre stati superiori rispetto al precedente. Dunque il progetto ha raggiunto il suo scopo. La scorsa stagione, invece, forse complice l’euforia per il grande risultato dell’anno prima, è stata invertita questa tendenza. Ora mi sembra che sia arrivato il momento di cambiare. Il leit motiv di questa stagione sarà giovani+giovani+giovani. L’obiettivo per questo anno è ringiovanire la squadra partendo dalle basi: un gruppo di giovani under/juniores guidati da un allenatore giovane e rampante. La scelta è dunque caduta su Carmelo Tripoli, bagherese, allenatore giovanissimo ma con già all’attivo 2 promozioni (dalla D alla C2 e dalla C2 alla C1) e un ottimo secondo posto l’anno scorso con l’under 21 del Gran Mareluna. Il progetto, dunque rinnovato, prevede che questo sia l’anno zero di un nuovo ciclo. Cercheremo di formare giovani calciatori, allenatori e soprattutto dirigenti che possano permettere al Sant’Isidoro lunga vita.
3. Quali compagini, oltre alla 1^ squadra, pensi che andrete ad iscrivere ai diversi campionati U.18 e giù di lì?
Come dicevo, il ruolo dei giovani diventa fondante. Per quest’anno iscriveremo solamente la 1° squadra e la juniores. Se il progetto andrà a buon fine, il prossimo anno avremo formato dirigenti e tecnici per allargare i nostri orizzonti.
4. Quando riprenderete l’attività agonistica?
La ripresa dell’attività della prima squadra è prevista il 30 luglio con le visite mediche e l’inizio della preparazione. Invece, per quanto riguarda la juniores, a giugno e a luglio abbiamo in programma quattro giornate di selezioni di giovani ‘94/’95/’96 propedeutiche all’inizio dell’attività under 18.
5. Sul piano societario vi saranno novità nel S. Isidoro?
Il consiglio direttivo ancora non si è riunito e credo che qualche cosa verrà fuori. In questi giorni, inoltre, abbiamo ricevuto ed accettato le dimissioni del team manager Ciro Rizzo, che tuttavia già durante la seconda metà della scorsa stagione non ha seguito più il suo compito assiduamente come richiesto dalla società, limitandosi solo ad un impegno saltuario.
6. E sotto il profilo della collaborazione col Comune di Bagheria, cambierà qualcosa rispetto al passato? Per intenderci, andrete finalmente a giocare al Palazzetto o rimarrete al Principi di Rammacca?
In realtà il palazzetto è della Provincia di Palermo, che ha le sue esigenze e le sue richieste. Si parla di costi e di adempimenti burocratici. Ovviamente i costi sono alti in virtù della maestosità dell’impianto. Un ottimo tramite potrebbe essere rappresentato dal comune di Bagheria, se solo i due enti riuscissero a dialogare. Dal comune di Bagheria non mi aspetto nulla. Visto l’immobilismo degli ultimi anni riguardo il nostro problema. Il fatto è sempre quello: passate le elezioni, le promesse vengono dimenticate. Non è una questione di colore politico, ma un malcostume diffuso. Comunque è mia ferma intenzione rapportarmi con alcuni sindaci dei comuni vicini che già ci hanno chiesto di portare il Sant’Isidoro a rappresentare il loro comune. Ma non voglio svelarvi nulla, siamo soltanto in fase di studio.
7. Un breve consuntivo sulla vostra stagione appena trascorsa e sul campionato di C1 in generale, così come ai tuoi occhi è apparso…
Un 5° posto onorevole, ma la consapevolezza che così non si può andare avanti. La provincia palermitana è stata meno rappresentata e meno decisiva nel campionato appena trascorso e rischia di essere poco presente anche la prossima stagione. Il senso è che gli anni d’oro sono passati e nessuno a pensato a innovare rinnovandosi. Si è puntato solo sui nomi di giocatori affermati piuttosto che valorizzare i giovani. Alla fine la crisi economica ha portato e sta portando molte società a ridimensionare le spese contenendo i costi, ma non abbiamo le basi per costruire un eventuale futuro. Ammiro molto società come Ennese, Città di Sortino e Pro Gela perché invece hanno puntato sui giovani ed adesso raccolgono i frutti del loro meritato lavoro.
8. Chiudo con una domanda sull’obbligo degli Under in distinta: come lo vedi e cosa ne pensi della possibilità che dagli anni a venire possa esser imposto altresì almeno un Under 18 in campo, oltre che semplicemente in distinta?
Come si evince dal resto dell’intervista sono favorevole al ringiovanimento delle nostre file. Propendo a renderne obbligatoria la presenza in campo, anche se credo possa essere difficilmente gestibile dagli arbitri. Penso come sarà difficile non confondersi tra under e non under in campo e che cosa dovesse succedere se anche per un minuto la squadra dovesse trovarsi senza l’under in campo. Ma questo, come ben sai, saranno quesiti che dovrà risolvere il Comitato Regionale Sicilia unitamente con la F.I.G.C. di Roma.
Benissimo, caro Riccardo; ti ringrazio ancora della tua disponibilità e nell’augurarti ogni bene per te e la tua società, idealmente ti abbraccio. Ciao Riccardo.
Piero Badame
Grazie a te per avermi dato la possibilità di far conoscere il mio pensiero, un abbraccio.
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3 commenti:
comunqe le a che sono verbo avere vanno scritte con l'acca!!!!!
Scardina si manciò pure a crusca..
accademia è per far capire meglio ai lettori il testo
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