CIAO FILIPPONE

Ci sono cose che non si spiegano. Ci sono delle cose che ti fanno pensare a tante cose. Ci sono immagini che ti rimangono. Ci sono parole che ti rimbombano in testa e che non dimentichi.
Io sono un povero imbecille lo so. Domenica ero al Better e al Better ho appreso della morte di Filippo. Pensavo di vederlo li. A sfottere il Domenichino.
I ricordi di questa bella davvero bella persona si susseguono. Ricordi di un 14enne che si affaccia alla vita. Perchè il mio ricordo parte di Filippo parte dalla Guardiola del Liceo Classico e si estende fino alla Madonnina. E ricordo sempre il suo bel sorriso e la sua flemma.
E poi soprattutto ricordo il NEGHEDAR. Una fase indimenticabile della mia vita.
Ebbene aver sentito quasi in diretta: "è morto Filippo" mi ha toccato profondamente. Mi ha toccato perchè Filippo era un buono davvero. Mi ha toccato perchè era ancora giovane. Mi ha toccato perchè era uno di noi.
Sarà banale, sarà stupido, ma io ho con la morte un rapporto strano. Non ne ho paura. Ma neanche ne sono indifferente. Ma questo episodio mi fa capire quanto siamo di passaggio. Di quanto in un momento all'altro possa finire tutto.
Lo so tutte banalità. Ma anche verità.
L'unica cosa che mi preme adesso è mandare un saluto a Filippo, anche da questo nostro blog. Un blog che fa dell'ironia una prerogativa, una prerogativa che era anche del Filippone. Battuta pronta e sempre sorriso sulle labbra.
Ed è per questo che ho scritto questo post, per ricordare un amico, troppo giovane per andare via, che però credo che a tutti noi abbia dato qualcosa.

CIAO FILI'


Marco Mineo