Bergamo: "Presidente Moratti sono Bergamo".
Moratti: "Volevo chiamarla io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (l'arbitro Bertini che diresse Inter-Samp, ndr). L'ho detto a loro alla fine guardate proprio bravi perché era gia due volte... bravi a beccarli come cazzo fate voi a beccarli... mi hanno strizzato l'occhio".
"Sceglili bene per domenica sera eh..". "Il n.1 e il n.2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta".
A parlare sono, nell'ordine, l'ex presidente dell'Inter Giacinto Facchetti, e l'allora designatore degli assistenti di gara, Gennaro Mazzei. E' il 25 novembre del 2004 e l'argomento della telefonata è la designazione in vista della partitissima Inter-Juventus, 13/a di campionato, che si svolgerà tre giorni dopo e terminerà 2-2.Non erano solo gli arbitri dunque, la preoccupazione dei dirigenti che parlavano con i designatori prima delle partite, ma anche i guardalinee. E prima del sorteggio che li riguardava, i nomi erano già noti. E' quello che si desume da un'altra delle decine di telefonate, inedite, che i legali di Luciano Moggi hanno trascritto dai file audio del processo Calciopoli e di cui chiederanno l'acquisizione al Tribunale di Napoli.Facchetti cerca anche di insistere perché come arbitro venga designato il "n.1", probabilmente Pierluigi Collina, ma Mazzei é scettico, in quanto questa volta "il sorteggio lo fa un giornalista...". Alla fine la gara sarà diretta da Pasquale Rodomonti.Ecco la trascrizione integrale della telefonata:
Mazzei: "Sono in macchina che vado a Coverciano".
Facchetti: "Sceglili bene per domenica sera eh...".
Mazzei: "Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta".
Facchetti: "Ivaldi e Pisacreta?".
Mazzei: "Eh sono il numero 1 e il numero 2".
Facchetti poi aggiunge: "Sì certo, e il numero 1 degli arbitri...".
Mazzei: "Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1".
Facchetti: "No lì non devono fare i sorteggi, ci devono".
Mazzei: "Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna".
Facchetti: "Ma dai...".
Mazzei: "Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte".
Calciopoli, Figc sotto tiro
"Perché ha coperto l'Inter?"
Le intercettazioni uscite negli ultimi giorni coinvolgono per la prima volta anche l'Inter e tirano in ballo altre società. I fatti sono ormai prescritti per la giustizia sportiva, ma gli avvocati di Moggi sono in pressing sulla Federcalcio: "La prescrizione è diventata un concetto opinabile". Telefonata tra Facchetti e il designatore dei guardalineedi FULVIO BIANCHI
Si riapre il fronte sportivo di Calciopoli. La Figc deve decidere (presto) cosa fare alla luce delle nuove intercettazioni che stanno uscendo in questi giorni e che coinvolgono per la prima volta anche i vertici dell'Inter (Moratti e Facchetti), oltre a tirare in ballo Meani, Cellino e molti altri. Oggi in via Allegri si è tenuto un vertice fra il presidente federale, Giancarlo Abete, e il superprocuratore Stefano Palazzi: sulla vicenda c'è già un fascicolo aperto, le ultime notizie vengono "attenzionate" dalla procura. Martedì prossimo a Napoli ci sarà anche un legale della Figc, l'avvocato Milella: la Federazione, come noto, si è costituita parte lesa al maxiprocesso. Dal punto di vista sportivo molti fatti sono prescritti, mentre non c'è prescrizione per quanto potrà uscire su vicende dal 30 giugno 2005 sino a giorni nostri. Presto intanto dovrebbe uscire anche un dialogo fra Facchetti e l'ex arbitro Massimo De Santis, mentre è uscito un dialogo fra lo stesso Facchetti, che era ai vertici dell'Inter, e Gennaro Mazzei, all'epoca addetto ai guardalinee. Parlano appunto dei guardalinee di Inter-Juventus: il dialogo è alla vigilia del sorteggio di Coverciano. L'arbitro sorteggiato fu Rodomonti, i guardalinee Ivaldi e Pisacreta di cui parlavano, appunto, alla vigilia Facchetti e Mazzei. Secondo i legali di Moggi è "incredibile" che questo dialogo non sia stato preso in considerazione da chi indaga. Inoltre ci sarebbero altri dialoghi fra Paolo Bergamo e presidenti di società. Gli avvocati di Luciano Moggi sono in pressing intanto nei confronti della Figc. I fatti risalgono ad un periodo (2005-'06) ormai in prescrizione per la giustizia sportiva anche se Paolo Trofino, il penalista napoletano, sostiene che "dipende dall'incolpazione. L'incolpazione può essere datata; se è datata ad anni e anni indietro è coperta dalla prescrizione. Ma bisogna vedere l'incolpazione che età ha. E qui non c'è un caso concreto ed è inutile discuterne. Passaportopoli ci ha insegnato che in sede disciplinare la prescrizione è diventata un concerto molto opinabile". L'avvocato Trofino, inoltre, durante la trasmissione radiofonica "Tutti pazzi per la Juve", ha spiegato che il 13 aprile, in occasione del processo penale di Napoli, "dimostreremo che Calciopoli non è mai esistita. Di intercettazioni ne usciranno delle altre, anche con presidenti di squadre prestigiose...".
Silvia Morescanti, ex compagna di Massimo De Santis, difende Fabiani al processo di Napoli e Bergamo nella causa di risarcimento danni nei confronti della Telecom-Pirelli. Durante la trasmissione di Sportitalia, l'agguerrita avvocatessa romana ha attaccato la Federcalcio: "Nel processo Telecom a Milano è emerso, anche se agli atti c'era già nel lontano 2006, che alcuni arbitri e alcuni dirigenti, fra cui Fabiani, sono stati seguiti e pedinati. Tutto queste mani è arrivato nelle mani del dottor Borrelli nell'aprile 2007 e in quella data la Federcalcio sapeva perfettamente quello che era successo. Cosa ha fatto nei confronti dell'Inter visto che da quell'indagine è emerso chiaramente che i mandanti per far seguire e pedinare determinate persone del mondo del calcio (fra cui Vieri e De Santis, ndr) sono stati Moratti e Facchetti? La Federazione queste documentazioni le ha e io ho le prove, l'ho portata anche al Coni quando ho difeso Fabiani e, addirittura, l'ho mandata per riaprire un procedimento così importante". Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, lo scorso anno aveva dichiarato che "la giustizia sportiva opera su comportamenti e situazioni che nulla hanno a che fare col processo penale... Ci sono fatti incontrovertibili che si sono verificati e che bastano e avanzano per giustificare le sentenze della giustizia sportiva". Gli avvocati non la pensano così. Gli stessi Bergamo e De Santis chiedono un nuovo, "serio", processo. Un finale di stagione pieno zeppo di veleni, e all'appello mancano ancora 15.000 intercettazioni...
06 aprile 2010
di FULVIO BIANCHI
La Repubblica
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