
vista la sua ancestrale paura nell'essere riconsciuto da eventuali UFO (Unidentified Fucking Object) e la sua richiesta (anzi pretesa) di far manifestare l'identità del sottoscritto, preciso quanto segue:
Il concetto di identità riguarda, per un verso, il modo in cui l'individuo considera sé stesso come membro di determinati gruppi e, per l'altro, il modo in cui i codici di quei gruppi consentono a ciascun individuo di pensarsi, muoversi, collocarsi e relazionarsi rispetto a sé stesso, agli altri, al gruppo a cui afferisce ed ai gruppi esterni intesi, percepiti e classificati come alterità.
Ad una prima classificazione positiva del tipo "come siamo" si contrappone una più potente classificazione negativa del tipo "come noi non siamo". Se la classificazione positiva produce uno sforzo di definizione dianoetica (comunque non scevra del rischio di calcificare l'identità museificandola), la classificazione negativa occulta in sé il pericolo di attribuire (proiettandole e forcludendole) all'esterno le qualità o caratteristiche negative, creando alterità ad hoc in cui vedere riflessi quei tratti che la propria identità ideale ha tabuizzati o riconosce come amoralità, primitivismo, arretratezza, illogicità, alogicità, immoralità, difetti, illegalità, peccati, etc.
Molte persone sono orgogliose del gruppo in cui si identificano, che fornisce loro un senso di appartenenza ad una comunità, e per converso nutrono un differente gradiente di rifiuto per i gruppi che considerano esterni o altri, gradiente tarato in base al grado di vicinanza o lontananza dell'altro dal proprio.
Il processo di formazione dell'identità si può distinguere in due componenti: una di identificazione e una di individuazione. Con la prima il soggetto si rifà alle figure rispetto alle quali si sente uguale e con le quali condivide alcuni caratteri; produce il senso di appartenenza a un'entità collettiva definita come noi (famiglia, fratria, gruppo di pari, comunità locale, nazione finoa d arrivare al limite all'intera umanità). Con la componente di individuazione il soggetto fa riferimento alle caratteristiche che lo distinguono dagli altri, sia dagli altri gruppi a cui non appartiene (e, in questo senso, ogni identificazione/inclusione implica un'individuaizone/esclusione), sia dagli altri membri del gruppo rispetto ai quali il soggetto si distingue per le proprie caratteristiche fisiche e morali e per una propria storia individuale (biografia) che è sua e di nessun altro.
Adesso, mio esimio advocatus mentulae, dopo cotanta spiegazione possiamo benissimo affermare che non sono estraneo al gruppo, poichè è il mio stesso nome che mi identifica come appartenente allo stesso.
Illustre defensor penis Vanella, non abbia paura dell'ignoto, dell'inesplorato del nuovo, altrimenti potrebbe perdersi il piacere di assaporare nuove ed esaltanti emozioni....particolarmente se si tratta di MENTULA!!!!
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